Di Donato Novellini
Uno psicodramma, potenzialmente letale se non assecondato dalla giusta predisposizione all’ascolto. LAGWAFIS, uscito in doppio vinile nel 1997, oltre ad essere un prodotto indissolubilmente legato a quegli anni, quindi al tardo shoegaze e a cascami di neo-psichedelia, rappresenta con tutta probabilità la vetta stilistica di Jason Pierce, ovvero mr. Spiritualized. Qualcuno forse lo ricorderà allampanato autore, assieme a Sonic Boom negli Spacemen 3 (1986-1991), di ballate dopate e corrosivi deragliamenti centrifuganti Stooges, Velvet Underground e acid in embrione; ebbene, ciò che resta di quella formula ipnotica è in questo disco acquietato, sedato – appunto il terzo album dei Velvet Underground, da cui trae ispirazione – come se una coltre di atarassico obnubilamento avesse intorpidito il processo creativo, trasmutando la musica in litania mistica, in prosopopea echeggiante le sigle delle soap-opera anni ‘80. “Signore e signori, stiamo fluttuando nello spazio” – riprendendo un passo tratto da Il Mondo di Sofia di Jostein Gaarder – è annuncio pronunciato dalla ex di Pierce, a quei tempi fuggita per amore di Richard Ashcroft, che rappresenta prologo e al contempo manifesto d’intenti. A parte alcuni episodi più corrosivi, nei 70 minuti seguenti il rock chitarristico cede sovente il passo ad enfatiche prosopopee soul, come se il classico “Oh Happy Day” fosse stato inzuppato in una tanica di acido lisergico. Mr. Pierce non si accontenta qui di apparire alla Madonna tipo Carmelo Bene, ma propone un allucinato cantico gospel-trip evacuato in cosmico deliquio, nel tentativo di svelare al mondo l’intero lucore del paradiso, va da sé artificiale; miracolo riuscito, dato che la rivista inglese NME nominerà Ladies and Gentlemen disco dell’anno. Quartetto d’archi senza soluzione di continuità, cori, organo, chitarre distorte, in un precario equilibrio tra il reparto rianimazione del pronto soccorso ed una messa gospel a New Orleans celebrata da alieni. Ma la vera trovata geniale, in grado di comunicare efficacemente i malsani contenuti e le turbe psichiche del Nostro, è indubbiamente rappresentata dall’intero apparato grafico, del quale la copertina non è che un dettaglio funzionale. La confezione, curata dalla Farrow Design, in qualche modo riprendendo il glaciale sarcasmo di Damien Hirst e delle sue scaffalature/installazioni di medicinali, trasforma di netto il contenitore musicale in una scatola per farmaci. Ogni dettaglio della veste grafica infatti riporta a quella fredda estetica paramedica: dalla simulazione del blister all’interno (con le scritte Spiritualized messe in obliquo, e la “c” di copyright a scimmiottare la Bayern) al bugiardino, formalmente identico a quello delle boccette di gocce per la depressione. Addirittura, in una ristampa deluxe in 12 cd, questi ultimi erano contenuti in blister reali per capsule, di plastica e alluminio. Effettivamente la verosimiglianza è in questo caso superata, dato che nel foglio interno vengono riportate le informazioni del disco e relativi crediti sotto forma di risposte ai quesiti riguardanti gli effetti terapeutici, controindicazioni comprese. Insomma, al di là della freddura british ribadita anche dalle due collezioni The Complete Works, sempre a cura di Farrow Design (raffiguranti in copertina i cassetti metallici di una farmacia), Ladies and Gentlemen costituisce un perfetto connubio tra musica ed estetica ospedaliera.


Ladies And Gentlemen We Are Floating In Space – Spiritualized, Dedicated, 1997