Zakk Wylde

Zakk Wylde nasce a Bayonne, New Jersey, il 14 gennaio 1967, sotto il segno del Capricorno. A fine anni ’80 viene scelto da Ozzy Osbourne come chitarrista, in un momento in cui Ozzy cercava qualcuno che potesse reggere il confronto con Randy Rhoads e, possibilmente, con tutto ciò che comporta la vita insieme al Dio del metallo. Entra così in scena questo vichingo tatuato, con la barba da profeta apocalittico e una Les Paul a spirale che sembra un’ipnosi satanica. Con Ozzy incide dischi memorabili come No More Tears e Ozzmosis, e i suoi assoli sembrano il suono che fanno i draghi quando urlano nel sonno. La sua tecnica è un mix letale di velocità, precisione e brutalità. I suoi riff sono macigni che rotolano giù da una montagna, mentre i suoi assoli sono vere e proprie raffiche di shred (scale e arpeggi eseguiti a velocità supersonica), ma sempre melodici, sempre riconoscibili. Usa e abusa dei pinch harmonics, quei fischi acutissimi che ormai sono diventati il suo marchio di fabbrica. Nel 1998 fonda i Black Label Society, un gruppo che suona come un branco di motociclisti in assetto da guerra: riff granitici, assoli infuocati e i soliti pinch harmonics usati in un modo che farebbero piangere anche il cuore più duro. Il suo stile è inconfondibile: mullet da guerra, stivali da post-apocalisse e una costante espressione da “chi ha toccato la mia chitarra morirà tra atroci sofferenze”. È uno dei pochi chitarristi capaci di suonare un intero concerto facendo headbanging senza mai perdere l’equilibrio (o la dignità). Un idolo anche solo per questo.

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Disegni di Maurizio Di Bona, testi di Stefano Scrima


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