Sesta lettera

Di Patrick Damnet

Domenica 3 agosto 2025, ore 4:30

Caro Stéphane, 

adesso è notte sul mare, perché la mia Itaca ieri sera alle 20.15 è stata terra da cui si parte. Ho chiesto consiglio alla legge morale dentro di noi, ha approvato il mio partire, così ho scattato molte foto mentre la nave si allontanava dalla terraferma e gliele ho mandate, la connessione c’era ancora. Vuoi vederne una anche tu? Ecco, una delle tante foto è qui in alto. Riconosci il profilo dei monti?

Non vedrò Tomiko a Napoli, al mio arrivo, perché è partita a sua volta. Ha letto la lettera di domenica scorsa, e non è d’accordo con me, mi ha scritto. Lei urla alle notizie del telegiornale, non sente suo il volo dei droni, guarda negli occhi i bambini intorno a lei, se un drone li colpirà preferirà restare con loro ed essere colpita anche lei. No, mi dice, la guerra è follia, nulla di naturale e di umano. L’uomo, a volte, non è umano. Ne ha paura, paura, capisci? Non teme la morte, teme la follia. Follia, Stéphane, follia, letterale follia. Dice che la chiave è nelle cure degli psichiatri, ma quando la trovano questa cura, quando? La legge morale dentro di noi ha un baco, il cielo stellato sopra di noi non ne ha nessuno: tocca a noi curarci, ha detto. Se c’è un baco, va ripristinata l’integrità della legge morale. 

Era nervosissima contro di me quando ha letto la lettera, e mi ha scritto di getto frasi durissime, non contro di me, ma contro la Natura impazzita di noi Uomini. E io, sono impazzito anch’io, Stephane, quando non urlo davanti alle notizie del telegiornale?  

Adesso è poco prima dell’alba e, come tutte le notti quando sono su questa nave verso Napoli, sono sul ponte 8 perché cerco la Stella del Mattino e della Sera a ovest della costa campana che si intravede. Tra poco il profilo di Capri comparirà davanti a noi e lì ci saranno molte luci dalla costa e dall’isola, ma adesso siamo ancora lontani, e le luci sono fioche, così la Stella del Mattino si vede luminosissima sopra il profilo dei monti campani. Sai che se ne vede la striscia di luce sul mare? Arriva proprio sulle acque fin sotto la nave, dal ponte 8 la vedo toccare la nostra fiancata e la striscia di luce ci segue, unendoci alla stella, che lo so che non è una stella, ma in questo cielo stellato sopra di noi sembra congiungersi a questa legge morale dentro di noi – a questo sentirmi uomo e libero, dentro di me. Una sola cosa con la natura, legato ad essa da una striscia di luce nella notte buia e sul mare nero, nero come quello di Ulisse.

Lei non è con me stanotte, e prima di partire mi ha promesso che sarebbe stata lo stesso con me anche se non c’era, ne avrei sentita la presenza nella brezza del mare quando avessi guardato la Stella del Mattino e la striscia di luce che ci segue sul mare. Mi ha detto la brezza ti avvolgerà, e io sarò con te nella brezza, parti, ma non ti lascio solo, non sarai mai più solo. Non è nella brezza che ci avvolge, Stéphane, che si sente una persona lontana che vuole esserti vicina? Non diceva così il mito greco? E questo mare è stato greco, la brezza che mi avvolge adesso è l’eco di quel mito, e il dialogo con lei è troppo privato per potertene parlare. Lei ed io, e nulla e nessun altro. Non offenderti, Stéphane, tengo fuori te e anche i tuoi lettori. Mi scusi tu presso di loro? In fondo ognuno ha, ha avuto o avrà, la sua brezza marina… La Natura è una, siamo uno col Tutto, o forse la Natura è solo il nostro specchio, in essa ci riflettiamo quando la giudichiamo bella o in essa riconosciamo i nostri fini, ed è bella, oh se è bella lei… 

So che non ti offendi, ma prima almeno questo possiamo dircelo: i miti non sono favole. Descrivono in altro modo la realtà. E io ho fame di realtà – affamato, hungry, ti dice niente? -, la brezza marina che mi avvolge è lei, e ti tengo fuori, con la tua approvazione. I miti sono veri e questo mare, sì, è greco. 

Scusami, chiudo la lettera così, adesso parlo con lei che mi avvolge, non potresti sentirmi neppure se fossi qui accanto… Non è solo dentro di noi la legge morale? Non è lei dentro di me adesso? Il nostro dialogo da fuori non si sentirebbe, ma la legge morale è uguale per tutti, no? E infatti non avresti bisogno di sentirci, perché se leggi dentro di te, sai cosa sto per dirle. Nessun baco, non ce ne sono come non ce ne sono nel cielo stellato. Non sono forse per tutti noi uguali le parole verso chi è nel nostro cuore? Anche Pascal era d’accordo, parlando del cuore, vuoi che ti ricordi le sue parole? Ecco, puoi leggerle qui sotto…

Tuo

Patrick


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