La madre del cecchino

Di Andrea Belushi

.

Ogni notte

la madre

del cecchino israeliano

rimbocca le coperte

dei suoi nipoti

si sdraia sul divano

e scrive al proprio figlio

che i bambini sono a letto

han mangiato

fatto i compiti

e nella borsa della scuola

ci sono i libri giusti

per il giorno successivo

.

Abbassa i termosifoni

controlla se ha chiuso il gas

apre il frigo

e non sa se mangiarsi uno yougurt

o inzuppare qualche biscotto

in una tazza di latte freddo

.

Controlla il telefono

suo figlio non ha ricevuto il messaggio

nessuna doppia spunta

accende la tv

e digrigna nervosamente le dita dei piedi nelle ciabatte

sincronizzando la torsione dei muscoli col respiro nasale

che appanna il polo sud dei suoi occhiali

.

si alza di scatto

dirigendosi verso la stanza dei bambini

apre la porta socchiusa col telecomando

sussurra qualcosa

mentre accende e spegne per 6 volte 

l’interruttore del corridoio

mettendosi in punta di piedi

provando una bizzarra vergogna

che non sa spiegare

.

niente doppia spunta

si morde le labbra

pensa allo yogurt

accarezza i tasti del telecomando coi polpastrelli 

.

finalmente apre il frigo

afferra lo yogurt

toglie la pellicola

e la getta nel cestino senza leccarla

.

avverte il suono della notifica personalizzata

che ha scelto per i messaggi del figlio

un suono confortante

a cui un giorno ha dedicato 

una mezz’ora post-pranzo

indecisa tra un cinguettio

o una campana tibetana

.

lascia lo yogurt sul lavandino

prende il telefono

apre la chat:

pollicione giallo


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