Di Andrea Belushi
I
Lo scaccia-favole e il pederasta ippo-pedofilo
sedevano ubriachi come le merde
al tavolo vicino all’uscita del “Tafan way”.
Crosby dominava il bancone
come una libellula fetish
e spruzzava di quella roba che…
criiiisto…
la pagavi cara eh…
ma criiiisto…
Crosby aveva tette d’avorio sodo
e curve da quercia secolare alpina
puzzava di vomito e timido peccato.
Il crocifisso psichedelico dietro di lei
seccava la gola
e i nostri occhi spalancati
rossi di sanguinose masturbazioni galeotte
a chieder bicchieri già consumati
o divorar sentenze giammai pensate
in nome della compulsività alcolica
Crosby esibiva lo spacco della fica
appena dietro un fiotto di birra spinata
poi si tirava su le mutandine
serviva i bicchieri
e appena possibile mi faceva una smorfia.
Indossava sempre mutandine gialle, Crosby
di un giallo pallido
l’intera popolazione cinese con la cirrosi epatica
spiaccicata sulle mutandine di Crosby.
Il comunismo provinciale era agli sgoccioli patetici
qualcuno nell’altra sala teneva un comizio
e tutti a carcerare il tempo sprecato dentro un pugno al cielo
al soffitto
al fumo di sigaretta.
Tutta la mia volontà d’azione dentro al bicchiere
e anche dentro al prossimo.
Ti guardo, Crosby
e vorrei avere una mezza fica appiccicata
pochi centimetri sopra l’ano.
Ti guardo, Crosby
e non riesco a dirti nient’altro che “riempi il bicchiere”!
perché al “Tafan way” il Tempo non passa mai
al “Tafan way” il tempo inciampa sopra cocci di bicchieri infranti
cuori Polifemici senza vita e accecati dal rimpianto
siamo tutti fermi
fermi da anni all’ultima stazione onirica
siamo tutti fuori dal posacenere
tutti fuori dal posacenere
II
Ordino addirittura una bottiglia
è il mio compleanno
nessuno lo sa
neanche quelli coi pugni all’aria
neanche lo scaccia-favole
neanche l’ippo-pedofilo
neanche Crosby.
Ordino una bottiglia di Johnny Walker black label
e Crosby me la fa pagare
cazzo se me la pagare
ma criiiiisto…
apro la bottiglia
ne verso un goccio a terra
riempio il bicchiere
lo mando giù tutto d’un sorso
a tonfo
senz’acqua
senza Ghiaccio
con reazione a denti stretti
caldo come la candelina mai spenta
dei nati-morti
mi si siede accanto una vecchia denutrita dall’aria aristocratica
capelli neri e cotonati
faccia a punta
una volpe radioattiva col sangue che gli pulsa in faccia.
Ordina uno scoth doppio con acqua
una serata di merda
una gran serata di merda per la vecchia volpe, penso.
Crosby le porge il drink
e la canide
immobile nello sguardo
tesa come un’antica corda di canapa
lo fissa.
Il diavolo mi vivisezioni se non le tremavano le mani!
unghie curate
gli occhi mangiati dall’arpa decadente
di un mascara che balbettava note minori
III
Il comizio era finito
e tutti i compagni si costellavano nella sala principale
chi al bancone
chi ai tavoli
qualcuno se ne tornava a casa
a mani vuote…
col comunismo non si scopa più.
Crosby era strafatta di gin
e io ero a metà bottiglia.
Nessun colpo di scena
non giravano canne
il mio pacchetto di sigarette era quasi strozzato
e tutti stavano “scendendo nel gorgo muti”
con le labbra sbarrate
e un sorriso timido
prima del sonno
dopo il Mai.
Verso un po’ di whiskey nel bicchiere della vecchia volpe
che non parla
non guarda
ma tracanna il drink come un peso morto
scaraventato su un altro peso morto
e un altro ancora
lo scaccia-favole e l’ippo-pedofilo sono rientrati nel libro
accartocciati ma vivi.
Crosby stacca il respiratore alla macchina del caffè
e va nel ripostiglio a farsi una succulenta striscia di coca
per ripulire il locale.
La vecchia volpe è ancora immobile
gli occhi fissi sul bancone
il suo mascara sgocciola sulle schiene
degli ultimi demoni della notte
tutti presi a divorarsi l’un con l’altro
per sopravvivere all’ennesima alba idiota