proto-punk #2

“No Fun” degli Stooges

Di Stefano Marullo

Continuiamo il nostro viaggio nel proto-punk. Dopo “Roadrunner” dei Modern Lovers, un altro tra i pezzi essenziali del genere è sicuramente “No Fun” degli Stooges, un gruppo che ha pubblicato solo un paio di album (Raw Power è postumo) e che è stato in attività dal 1967 al 1974, con una storia travagliatissima a cominciare dalla dipendenza dall’eroina di cantante e batterista e alla loro vocazione anti-mainstream che non consentiva loro di avere un contratto stabile con le label dell’epoca, ma che pure ha lasciato un segno indelebile nella storia del rock, in particolare l’iconico frontman Iggy Pop, che ha continuato una fortunata carriera solista.

Certe forme istrioniche di stare sul palco, esibendo anche le parti intime, hanno il solo precedente di Jim Morrison (poi raggiungeranno forme parossistiche con GG Allin), ma anche il modo di cantare, gutturale, primordiale quasi animale, farà notevoli proseliti. Gli Stooges si riuniranno per magia nel 2003 con Iggy Pop, Ron Asheton e Scott Asheton, e pubblicheranno finanche un nuovo album, The Weirdness (2007). Due anni dopo muore per infarto Ron. Ultimo atto degli Stooges, il loro quinto album in studio, Ready to Die pubblicato nel 2013, considerato da molti un vero e proprio ritorno alle origini proto-punk. Con la morte dell’altro fratello, Scott Asheton, nel 2014 il cerchio si chiude. Un po’ come i Ramones, The Stooges sono sempre stati considerati una cult band (due gruppi punk italiani i Raw Power e i “No Fun”, prendono il nome dai titoli delle loro canzoni) rimanendo però un fenomeno di nicchia e il loro successo commerciale non è mai stato degno della loro portata artistica, salvo poi essere rivalutati fuori tempo massimo.

Torniamo a “No Fun”. Celebre la cover fatta dai Sex Pistols e ne esiste anche uno fatta di Damned. Il testo è un monumento al nichilismo: “Nessun divertimento, mia piccola, niente divertimento. Non è divertente restare in giro, sentendosi allo stesso modo. Non è divertente essere solo, innamorato di nessun altro…”. I Ramones riprenderanno l’ennui stoogesiano nella canzone “I Don’t Care”: “Non mi importa di questo mondo, di queste ragazze, non mi importa di queste parole”. Quanto al sound, il pezzo è ossessivo e abrasivo, la voce urlata di Iggy è un condensato potente e suggestivo. Un riff tra i più grandi che il rock ricordi forse secondo solo a “You Really Got Me” dei Kinks.


Pubblicato

in

da