Di Andrea Belushi
ti prego non morire
non so bene a chi sto parlando
né a chi voglio parlare
ma ti prego non morire
i sapori delle cucine degli altri
i quadri appesi male e spesso davvero osceni
i citofoni staccati
e le voci del mondo infastidite dalle mosche
nell’estate infinita delle patatine fritte
e tu che non smettevi mai di farmi ridere
correva l’anno degli eroi
per noi cagnette randagie di quartiere
ascoltavamo le hit dei primi anni ‘90 italiani
dalle radio delle adolescenti in terrazza
scosciate e depresse
mentre il pallone entrava in rete
nelle terrazze dei cattolici sfrenati
morire negli anni ‘90
per noi
era impossibile
leggevamo “il sole di Hiroshima”
spaccando pinoli
sputandoli quand’erano acidi
e io ti cantavo i Beatles
ma tu i Beatles non li hai capiti mai
le nostre madri erano tutte delle grandi puttane
ogni giorno
ogni litigio
ogni pallone sgonfio
e tutti erano nostalgici degli anni ‘80
pompavano i motorini
nei garage
con raf
carboni
e vasco
anche gli scarafaggi che combattevamo
sono invecchiati
e ci aspettano
attaccati
alle radici degli alberi che abbiamo piantato