Di Chiara Santarelli
In punta di piedi entrare senza permesso
Ricordo la notte
E la speranza di un mattino che deve tardare
Perché il tempo di dirsi addio non arriva mai
Anche se sopra di noi il tempo scorre diverso
Il mio va a rilento
E a stento riesco a vedere
A stento riesco a vederti
C’è il sole ma con così tanta nebbia intorno
Abbiamo cambiato noi stessi
Ma il mondo che desideriamo
Quello il tempo non può cancellarlo
Arriverà l’amore e ti aspetterà ad una fermata degli autobus
Scenderai e salperai verso il mare
O verso l’antenna del monte più alto
Dove gli abitanti vanno dopo lavoro
Per chiamare i loro cari
Per raccontare loro di questo giorno
Di come hanno perso il treno
E del tempo che dovranno aspettare
Se mai passerà il prossimo
È una stazione piccola questa
E non sai mai a che ora trovare un treno ad aspettarti
Sono sotto l’antenna del monte più alto
A guardare il giorno calarsi
A guardare la notte arrivare
Senza salutare
Dietro i colli di un paese dimenticato
Di una città che non vuole legami
Ma che sola, di nascosto torno a guardare
Un vecchio, ride al telefono
Dice di essere felice
perché solo sotto l’antenna prende
Ed è strano come in un posto
sconosciuto come quello
Tu riesca a sentirti con gli altri seppur tanto sei da solo
Tu riesca a vedere le maree alzarsi seppur aspettano in silenzio
Tu riesca a vedere ora con chiarezza
In un tempo che scorre diverso
Arriverà l’amore e ti aspetterà ad una fermata degli autobus
Scenderai e salperai verso il mare
O verso l’antenna del monte più alto.
*
Foto di copertina di Chiara Santarelli, analogica, Roma 2021.