Dead Kennedys
Di Stefano Marullo
Per dare un’idea della popolarità dei Dead Kennedys in California nei primi anni Ottanta del secolo scorso, basti pensare che il loro cantante, l’eclettico e carismatico Jello Biafra, al secolo Eric Boulcher, fondatore della label Alternative Tentacles (che lancerà moltissime punk band, non solo americane), si candidò come sindaco di San Francisco, piazzandosi quarto, con un programma elettorale a dir poco demenziale che, tra gli altri, prevedeva che i poliziotti andassero vestiti da clown e che i politici cittadini potessero essere bersagliati liberamente dai concittadini con le uova!
I Dead Kennedys, come pochi, hanno fatto dell’irriverenza e della provocazione un loro marchio di fabbrica a cominciare dal nome, i Kennedy Morti, sbeffeggiando un mito americano considerato sacro. Lo stesso faranno con Elvis Presley, trasformando il classico “W Las Vegas”, in un punk impazzito. La loro vocazione eversiva ne fa bersaglio della destra più moralista allora maggioritaria negli USA. Uno dei loro primi pezzi cult, “California Über Alles” è diretto contro l’allora governatore della California Jerry Brown accusato di fascismo. Ricordo che in quegli anni girasse un’audiocassetta di un prete che accusava i Dead Kennedys di essere dei sadici pedofili per non avere colto l’humor nero dietro al pezzo “I Kill Children” che tra l’altro dice: “Io uccido i bambini, mi piace vederli morire e sentire le loro mamme che piangono”. Ce n’è anche per Gesù e la Chiesa Cattolica: nel loro ep In God we trust, Cristo è rappresentato con una croce coperta di dollari (opera di Winston Smith). Testi abrasivi e molto politicizzati che, ci metto un ricordo personale, avevo la fortuna di potere tradurre grazie al mio compagno di banco Diego, che veniva dal Sudafrica, in cambio io gli davo una mano nei compiti in classe di italiano, testi che potevo leggere nel mio primo programma radiofonico di punk rock, che aveva un nome improbabile “Flagello di note”(sic).

La vocazione antimilitarista (come dimenticare capolavori come “Holiday in Cambodia” o “Chemichal Warfare”), anticlericale ed anticapitalista ne facevano un po’ i Crass californiani, ma a differenza di quest’ultimi, la denuncia non cede mai all’amarezza ma si nutre di ironia tagliente. Mentre diventano leader indiscussi del nuovo panorama hardcore (e non solo) americano, piazzando una serie di album che entreranno negli annali tra le migliori produzioni punk di ogni tempo, cominciano ad essere bersagliati dalla guai giudiziari, a seguito di denunce perpetrate dai soliti noti della destra americana che non avevano mai perdonato ai Dead Kennedys le loro posizioni libertarie. Nel dicembre 1986 decidono di sciogliersi. Ma la storia dei Kennedys continua con una clamorosa reunion nel 2001. L’epilogo è però amaro: il gruppo non riesce a sanare i propri contrasti e Jello Biafra viene estromesso dalla band. Di recente, la scomparsa del batterista D.H. Peligro.
Per l’ascolto vi propongo, dal loro primo funambolico album Fresh Fruit For Rotting Vegetables, il convulso “Your Emotions” suonato a velocità folle, nello stile Kennedy Morti, nel quale a essere presi di mira sono i giovani smidollati (quelli che i Ramones fustigavano in “Teenage Lobotomy”) che passano il tempo a registrare musicassette e le cui emozioni trasformano in mostri : “Your emotions, make you a monster”.