Kirk Hammett

Kirk Hammett nasce a San Francisco il 18 novembre 1962, sotto il segno dello Scorpione, da padre di origini inglesi, tedesche, scozzesi e irlandesi, e da madre di origini filippine. Nel 1983 entra nei Metallica, sostituendo Dave Mustaine, e guida la band verso una nuova era musicale. Con la sua chitarra, il suono dei Metallica non solo diventa più aggressivo, ma si trasforma in una delle forze dominanti del thrash metal: veloce, tagliente, inarrestabile, ma sempre melodico, come un chiodo conficcato nella testa. Hammett è un maestro delle scale pentatoniche, creando linee melodiche incredibilmente orecchiabili, anche quando estremamente veloci. Brani come “Master of Puppets” e “Fade to Black” dimostrano la sua capacità di passare dalla brutalità alla delicatezza, senza mai perdere intensità. Tuttavia, Hammett non è solo velocità. È anche una vera e propria enciclopedia del metal, che fonde l’aggressività del thrash con una raffinatezza che molti altri chitarristi non riescono nemmeno a sognare. Se la sua chitarra esplode in riff potentissimi nei brani più veloci, è anche capace di estrarre momenti di pura poesia, come l’assolo di “One”, tanto tecnicamente perfetto quanto emotivamente devastante. Mentre i suoi compagni di band sono noti per la frenesia sul palco, Kirk si distingue per un approccio più misurato, ma non meno esplosivo. Sempre impeccabile nel suono, preciso nei dettagli, Hammett ha forgiato il suo nome nel thrash metal, contribuendo in modo determinante alla fama dei Metallica, che devono parte del loro successo non solo alle canzoni, ma anche a quegli assoli che scivolano sul manico della chitarra come pensati da un’intelligenza divina. E tutto questo, con quel suo sorriso timido, come se stesse ancora cercando di capire come è riuscito a diventare una leggenda del metal.

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Disegni di Maurizio Di Bona, testi di Stefano Scrima


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